GUERRILLA SPAM

MURALES PER IL FUTURO

Guerrilla Spam – Sulle colonne della diversità
(un sogno realizzabile)

IL MURALES
Partendo dalla storia del territorio di Sulmona, gli artisti del collettivo Guerrilla Spam hanno studiato in particolare il Santuario di Ercole Curino, luogo d’incontro e crocevia di contatti tra popolazioni differenti, che collegò i Celti con i Piceni, i Vestini e le molteplici comunità dei Sanniti, che passavano in queste terre scambiando beni, conoscenze e idee. Si sono soffermati poi sul dromedario raffigurato sulla lapide di un ricco mercante, conservata nel museo archeologico cittadino, testimonianza dei rapporti commerciali e non solo che le contrade abruzzesi intrattenevano con i luoghi più lontani del mondo allora conosciuto.
Il murale racconta tutte queste “contaminazioni” avvenute presso l’antico luogo sacro sulmonese e nelle terre d’Abruzzo per ricordarci che da sempre popoli distanti tra loro sono stati in contatto arricchendosi a vicenda e che la costruzione di un presente comune, oggi come allora, è “un sogno realizzabile”.
L’opera è articolata in una serie di colonne, dipinte ognuna con lo stile di una cultura passata in questi territori. Attraverso le colonne, il raggio luminoso che ornava il santuario di Ercole guida il dromedario ancora in cammino verso nuove mete mentre, in alto, una fascia di “cosmo comune” sovrasta e unisce tutti gli elementi, metafora e auspicio di un futuro condiviso, sorretto dalle esperienze diverse di ognuno.
La poetica dell’apertura all’altro che si fa ricchezza, da sempre alla base dell’azione di Guerrilla Spam, si intreccia all’indagine storica per questo racconto visivo dal linguaggio sincretico e dal segno contemporaneo, che suggella la memoria del passato e apre all’incanto dell’utopia.

Torre TB
4 pareti di b 5,76 m x h 9,73 m
Quarzo silanizzato
Luglio 2020


Guerilla Spam nasce nel novembre 2010 a Firenze come spontanea azione non autorizzata di attacchinaggio negli spazi urbani, senza un nome e un intento definito.Interessato ai temi sociali e al rapporto tra individuo e spazio pubblico, oggi il collettivo alterna la pratica di affissione non autorizzata agli interventi di muralismo urbano, in Italia e all’estero. Opera quotidianamente in scuole, comunità minorili, centri di accoglienza e carceri con progetti e interventi didattici che si concentrano sul tema delle migrazioni e sull’incontro “dell’altro”, attraverso laboratori con italiani e stranieri volti a conoscere differenti culture.
Ha esposto in Italia in musei archeologici nazionali e musei di arte contemporanea. Hanno parlato di Guerrilla Spam giornali come La Repubblica, La Stampa, Il Corriere della Sera, e periodici internazionali come The Economist.

DICE DEL SUO PROGETTO
Nasce dalla scoperta di alcuni aspetti della storia di Sulmona in cui abbiamo trovato collegamenti con la nostra ricerca. Abbiamo studiato in particolare il sito archeologico del Santuario di Ercole Curino, luogo di incontro e crocevia di contatti tra popolazioni differenti che ha collegato i Celti con i Piceni, i Vestini e le stirpi sannitiche. Ci siamo poi soffermati sul c.d. Rilievo Dragonetti, conservato nel Museo Civico della Città, raffigurante un dromedario intento a trasportare un carico dalla penisola verso l’Oriente, a testimoniare che popoli diversi e lontani sono stati in contatto da sempre e si sono contaminati arricchendosi a vicenda.
Abbiamo immaginato così un murales che potesse raccontare tutto questo: il rapporto millenario tra popoli che in terre d’Abruzzo si sono incontrati; il sogno (realizzabile) di un futuro comune e condiviso, costruito su “colonne” portanti di tante culture.
Il murales rappresenterà quindi una serie di colonne che circonderanno la torre su cui si andrà a dipingere; le colonne avranno ognuna lo stile di una cultura appartenente ai popoli passati da queste terre. Nella parte superiore dell’opera, una fascia di cielo stellato chiuderà la composizione: qui ritroveremo astri, sole e luna. Questo “cosmo comune” è sorretto simbolicamente da tante differenze culturali che però, nel passato, sono state in contatto tra loro e, insieme, hanno costruito il loro presente. Il cielo profondo sta “sopra alle teste di tutti” e vuole essere l’auspicio di un futuro condiviso, sostenuto dalle esperienze differenti di ognuno. All’interno di questa composizione generale saranno inseriti quegli elementi che sono stati lo spunto del progetto: il dromedario del Rilievo Dragonetti ed il fulmine, ripreso dal mosaico del Santuario di Ercole, che indicherà la strada al dromedario e ai futuri viaggiatori; il suo raggio si prolungherà sino alle stelle.
Con la conoscenza della storia possiamo immaginare un futuro di apertura all’altro, abbandonando irrazionali paure verso il ‘diverso’ da noi. Un sogno non utopistico ma “realizzabile”, e la scuola è il luogo principe in cui questo sogno può essere costruito, grazie alle nuove generazioni.